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Channel: Teen Reporters » TR04 – Liceo classico “Umberto I” di Ragusa
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L’arte che spiega la vita

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TR04_marzo_3Eccoli sorridenti, le mani congiunte in alto, il sorriso sulle labbra mentre urlano “Watanka!”. Ebbene si, sto parlando proprio di loro, del cast di Braccialetti Rossi, la fiction italiana record di ascolti che domenica 15 Marzo ha chiuso la sua seconda stagione con un ARRIVEDERCI firmato dal regista Giacomo Campiotti e da tutto il cast. E in effetti, a prescindere dal loro apprezzato annuncio, il finale di questa seconda stagione non è stato che un finale aperto, meno epico e trionfale di quello precedente, ma altrettanto toccante e difficile da dimenticare.

Leo, Vale, Cris, Tony, Davide e Rocco. Questo il gruppo iniziale, questo l’originario cerchio di amicizie che aveva conquistato tutta l’Italia e persino il celebre regista americano Steven Spielberg, rimasto talmente affascinato da portare negli Stati Uniti un altro remake della storia ideata da Albert Espinosa dal nome “Red Band Society”, al 54° posto tra le serie più viste nel 2014.

Di certo il pubblico di Braccialetti Rossi, al suo esordio sulla Rai, è stato calorosamente invitato a tuffarsi in questa magica vicenda ospedaliera, apparentemente fatta di sorrisi e legami di amicizia, per poi ritrovarsi travolto in pieno dall’ondata di commozione che invase l’Italia per la perdita di uno degli indimenticabili membri storici del gruppo.

Eppure questa sembra essere la vita lì dentro, tra quel labirintico e monumentale ospedale vicino al mare, circondato da distese verdi e alberi secolari. Queste sembrano essere le prove a cui i nostri protagonisti sono sottoposti, talmente ardue da apparire insuperabili, e alcune lo sono pure, come la morte.

Ma come può tutto questo gravare sulle spalle di semplici bambini e ragazzi? E in effetti tra la quotidianità di un ragazzo comune e quella di uno malato di cancro sembra esserci un divario che per la maggior parte delle volte costituirà uno dei conflitti principali vissuti dai protagonisti: è meglio il mondo là fuori, quello vero, dove pulsa forte la vita, o lo spazio stantio dell’ospedale, che ha visto nascere però le amicizie più belle e sincere?

Giacomo Campiotti, sceneggiatore oltre che regista, prova a dipingerli entrambi, questi mondi. Con il quasi onnipresente Davide fantasma, i cinque ragazzi, sparsi, o meglio, dispersi nel mondo reale, riusciranno a ritrovarsi, quasi come se seguissero il “filo d’Arianna” che li conduce all’uscita del labirinto, il mondo là fuori, per ritrovare invece la strada di casa,  quell’isolato ospedale dove tutto ha avuto inizio.

Ma a Campiotti questo non basta.

Si getta a capofitto nello studio di ogni personaggio, osservandone le diverse angolazioni e scorgendone i punti deboli più nascosti, lasciando che questi affiorino da soli, sospinti dalla sorte o da decisioni umane fin troppo azzardate. Ma sebbene Campiotti sembri consapevole di avere aumentato un po’ troppo le dimensioni della storia, inserendo una buona dose di personaggi che non avranno tutti il tempo di essere approfonditi, riesce ad addolcirci con la tenerezza di amicizie impensabili, come quella di Chicco e Flaminia, la bambina non vedente che aprirà a Chicco la strada di vedere con il cuore. D’altro canto, invece, aumenta volutamente la carica emozionale: lo vediamo così spingersi instancabilmente sino al limite, una scena dopo l’altra, mostrando una realtà o un Dio fin troppo spietati nei confronti della fragile precarietà delle loro vite.

Ma Braccialetti Rossi non è altro che un gioco di musica, immagini ed emozioni, che il regista rimescola e adatta alla sua sceneggiatura creando una forma pura e raffinata di arte che nell’ambiente dell’ospedale trova la sua massima espressione. Artistica è la scena in cui Flaminia suona il pianoforte, gli occhi fissi e vacui oltre la mezza coda e magiche sono le note d’orchestra che si riversano impetuose nella storia e nel nostro cuore, lasciandoci un guizzo di energia positiva come solo questa serie tv è in grado di fare.

Articolo scritto da Alberto Massari

Stile: 3
Originalità: 2
Messaggio positivo: 3
Cogitabilità: 2


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